“Mi chiamo Danilo, non faccio lezioni, preferisco porre interrogativi intorno ai quali possiamo ricercare insieme”.

Così presentava la sua metodologia Danilo Dolci, la Maieutica moderna che riprende quella socratica: l’insegnante pone domande agli studenti che, attraverso un processo di ricerca comune, arrivano insieme alla soluzione. La scuola così fatta avrebbe il pregio di formare cittadini attivi, al contrario, la didattica a distanza (DAD), a cui sono costretti attualmente i ragazzi, è un appiattimento ed una manifesta carenza sotto ogni punto di vista.
L’interrogarsi reciproco è una situazione totalmente opposta a quella dei talk show, dove ci si scontra tra opinioni; qui non si tratta di far prevalere il proprio punto di vista sugli altri, si tratta di comprendere l’altrui punto di vista.
L’arte di seminare domande fa appello alla intelligenza collettiva di un gruppo per liberare il singolo.

“Mi chiamo Danilo, non faccio lezioni, preferisco porre interrogativi intorno ai quali possiamo ricercare insieme”.

Così presentava la sua metodologia Danilo Dolci, la Maieutica moderna che riprende quella socratica: l’insegnante pone domande agli studenti che, attraverso un processo di ricerca comune, arrivano insieme alla soluzione. La scuola così fatta avrebbe il pregio di formare cittadini attivi, al contrario, la didattica a distanza (DAD), a cui sono costretti attualmente i ragazzi, è un appiattimento ed una manifesta carenza sotto ogni punto di vista.
L’interrogarsi reciproco è una situazione totalmente opposta a quella dei talk show, dove ci si scontra tra opinioni; qui non si tratta di far prevalere il proprio punto di vista sugli altri, si tratta di comprendere l’altrui punto di vista.
L’arte di seminare domande fa appello alla intelligenza collettiva di un gruppo per liberare il singolo.